La mostra mette in luce opere inedite di Antonio Canova. Tra le opere esposte, per la prima volta al pubblico, spicca il Vaso cinerario della contessa Lodovica von Callenberg, un capolavoro attribuito a Canova e ritenuto perso per decenni.
L’opera fu realizzata tra il 1803 e il 1807 e collocata originariamente nel giardino della Chiesa degli Eremitani a Padova, danneggiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Grazie a una ricerca sui beni culturali ecclesiastici, l’opera è stata riscoperta e ora fa parte della collezione della Chiesa di Padova.
Il Vaso cinerario era parte di un monumento funerario progettato e realizzato dagli architetti Domenico Fadiga e Giannantonio Selva, composto da un cippo a sostegno dell’opera canoviana su cui campeggiava una scritta di Johann Wolfgang von Goethe, una stele con l’epigrafe redatta dall’abate Stefano Antonio Morcelli e sette candelabre con altrettante iscrizioni di personaggi illustri.
La mostra, curata da Andrea Nante, Elena Catra e Vittorio Pajusco, non solo celebra l’opera di Canova, ma illumina i legami che l’artista aveva con intellettuali e aristocratici europei, come Johann Wolfgang von Goethe e la casa reale olandese D’Orange Nassau.
Saranno esposti anche gessi canoviani a documentare le felici invenzioni dei geni alati e del ritratto funebre nell’attività creativa del grande maestro, vedute inedite della città di Padova che mostrano dove fosse collocato il monumento funebre e numerosi volumi dell’epoca che ne hanno tramandato l’immagine e la fortuna. .
Visitabile negli orari di apertura del Museo Diocesano:
Lunedì 13.30 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00)
Dal martedì alla domenica 10.00 – 13.00 (ultimo ingresso ore 12.30) / 14.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00)
INFO E PRENOTAZIONI
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